Il 5 ottobre apre la stagione dell’Arena del Sole “Lingua Madre”, il nuovo lavoro di Lola Arias, inserito nel progetto "Matria”, promosso da ERT e dedicato al tema della maternità.
Il 5 ottobre al Teatro Arena del Sole di Bologna debutta Lingua Madre (INFO E DATE), primo lavoro nato in Italia della regista argentina Lola Arias, prodotto da ERT / Teatro Nazionale. Lo spettacolo è il risultato di un lungo lavoro di ricerca e collaborazioni tra le realtà del territorio e i cittadini bolognesi, conclusione del progetto europeo Atlas of Transitions.
Per l'occasione ERT dà vita al progetto “Matria - Immaginari della maternità contemporanea”, una rassegna di eventi tra teatro, cinema, arte e letteratura dedicata al tema della maternità e alle sue possibili declinazioni, in scena dal 29 settembre al 14 ottobre.
"Lingua Madre": ripensare la parola MADRE da zero
Lo spettacolo è un documentario sugli immaginari della maternità contemporanea, realizzata nell’arco di due anni raccogliendo testimonianze e statistiche sul territorio cittadino, a contatto con associazioni e abitanti, studiose e attiviste, doule e medici, operatrici sociali e avvocatesse.
Lingua Madre, creato da Lola Arias insieme a nove abitanti di Bologna, di cui otto in scena, con vissuti e provenienze differenti, diverse età, professioni, classi, passati migratori, risponde a un questionario sulla maternità con parole, musica, azioni. Il progetto verrà realizzato in diverse città del mondo con un gruppo di persone diverse che risponderanno alle stesse domande, creando così una sorta di laboratorio mobile.
Scrittrice e regista teatrale e cinematografica, la Arias è un’artista poliedrica che nel suo lavoro coinvolge persone di diversa estrazione e provenienza in progetti teatrali, cinematografici, letterari, musicali e di arti visive, giocando sulla sovrapposizione tra realtà e finzione.
Afferma Lola Arias:
“Nelle ricerche condotte per Lingua Madre sono stati intervistati esperti in fecondazione assistita, ostetriche, avvocati, antropologi, attiviste femministe, attiviste anti-aborto, madri lesbiche che lottano per il riconoscimento dei figli, madri migranti che hanno dovuto lasciare i propri bambini per prendersi cura degli altri, madri adolescenti senza sostegno sociale, madri transessuali, famiglie che hanno scelto la gestazione per altri, famiglie che hanno atteso anni per adottare, donne che hanno dovuto mentire per accedere ai trattamenti per la fertilità, donne che si prendono cura temporaneamente dei neonati prima dell’adozione, persone intersessuali che combattono per rimanere incinte, donne che scelgono di non avere figli. Le conversazioni hanno rivelato che tutte le esperienze non sono una questione privata ma spazi di lotta.[…] Lingua Madre è un territorio per pensare l’istituto della maternità, presente, passato e futuro. Come un dizionario scritto sul palcoscenico, ogni voce rinnova il senso di una parola antica”.
Specifica la regista: "Lingua madre vuol far riflettere su tutte le questioni che in questo momento sono discusse in diversi ambiti della società, sia a livello di leggi, sia a livello di forme di vita: si pensi a cosa sta succedendo intorno all'aborto nel mondo intero".
“MATRIA: Immaginari della maternità contemporanea”: tra teatro, cinema, letteratura e arte
"Matria - Immaginari della maternità contemporanea. Esplorazioni di mondi tra teatro, cinema, letteratura e arte pubblica", è invece un progetto trasversale promosso da ERT che si mette in connessione con il lungo lavoro di ricerca svolto dalla regista Lola Arias sul territorio bolognese, in dialogo con cittadini e associazione per scoprire e raccontare le molteplici sfumature della maternità.
La rassegna si sviluppa dal 29 settembre al 14 ottobre: 16 giorni di eventi, spettacoli, film, incontri e un’esposizione urbana in vari luoghi della città – il Teatro San Leonardo, la Salaborsa, il Cinema Lumière, il DAMSLab | La Soffitta, il DOM La Cupola del Pilastro – e un’esposizione di arte urbana a cura di CHEAP street poster art.
Protagonisti sono alcuni nomi celebri del teatro e della letteratura contemporanea come le attrici Ermanna Montanari e Sonia Bergamasco, le scrittrici Maria Grazia Calandrone, Giulia Caminito (Premio Campiello 2021) e Gaia Manzini, studiose e femministe come Rosi Braidotti, Rita Monticelli, Angela Balzano, Piersandra Di Matteo e Valentina Greco, filmmaker e documentaristi come Maria Grazia Contini, Paolo Marzoni, Vito Palmieri, Maura Delpero e la stessa Lola Arias con un documentario sulla guerra delle Malvinas/Falkland.